Diffusione del culto

A riportare le città, i paesi e le contrade ove nel passato si ‘e diffuso il culto e la devozione al Santo Braccio non basterebbe un libro apposta. Si sono scelte le testimonianze principali e che racchiudono degli aspetti singolari.

PESCINA PER PENTIMA (Corfinio) (Cfr. tomo I, pag. 35)

Molto Rev.do Signore come fratello
Il latore di questa viene per benedire certi laccetti nella Reliquia di S. Cesidio. Si compiaccia disbrigarmelo subito perché se ne torni sollecitamente per essere in tempo di riportarli ad un Padre Cappuccino che ha predicato in Pentima, che sta in procinto di partire.
Condoni l’incommodo e col desiderio di servirla, resto.
Pescina, 1 maggio 1734 Aff.mo Tomaso Tomasetti

LUCO (cfr. tomo I, pag. 42)

Molto Rev. do Signore,
Sono in obbligo di ringraziare V.S. della cordialita usata verso di me suo servitore del fazzoletto e pane di S. Cesidio che assicuro avermi fatta la grazia mentre andai a pericolo d’essere soffocato dal male di gola che mi aveva tolta la loquela; ora grazie a Dio, all’Immacolata Concezione e S. Cesidio glorioso me la passo da meglio in meglio, essendomi restato solamente una piccola glandola dura all’esterno della gola che prego la V.S. ad intercedermi dal Santo la perfetta guarigione, sperando venirlo a ringraziare quanto prima e confido alle sue orazioni efficaci…
Luco, 22 marzo 1752 Div.mo Dario De Angelis

CASALVIERI (cfr. Tomo I, pag. 43)

Si attesta da me sottoscritto Nicola Fanelli della Terra di Casalvieri come ritrovandomi in Sora nello studio, nel mese di gennaio di questo corrente anno 1752, mi sopraggiunse un male di gola che appena potevo respirare, dandomi fastidio anche al parlare, ed avendo avuta notizia dei miracoli che giornalmente fa il glorioso Martire S. Cesidio, mi raccomandai con tutto 1’impegno del mio cuore ad esso Santo ed alla sua protezione e mi’ spiegai volendo prendere per mio Specialissimo Avvocato e mi posi a pregarlo con alcune orazioni vocali e nell’istesso tempo essendomi stato dato un poco di pane di quelle pagnottine benedette che si dispensano in onore di detto Santo che mi fu dato da altro studente di Trasacco per nome Polidoro Angelini, e appena quella mangiata mi vidi in un subito sano tornando/ mi perfettamente la voce per miracolo di detto Santo Glorioso ‘ e restai anche libero del male della Gola, che per essere tutto cio verita infallibile a gloria di detto Santo, ho scritta la presente di proprio pugno.
Dato in Sora questo di 6 maggio 1752. Nicola Fanelli

AQUILA PER MATERA (cfr. tomo I, pag. 44)

Il Magnifico di Matera Signor Andrea Raito in questa settimana mi scrive la necessita che tiene di devozioni del Glorioso S. Cesidio di Trasacco e che gliele dirighi per la strada di Matera. Io dunque vi prego di provvedermene di piu presto e mandarmele quanto piu presto sia possibile per rimmettergliele e la spesa noterà a mio conto; e pregandovi prendere per questo incommodo per non farmi conoscere disattento vi abbraccio teneramente.
Aquila, 5 febbraio 1752 Aniello Pescicelli

NAPOLI (cfr. tomo I, pag. 45)

E stato per me un favore segnalatissimo quello che V.S. mi ha compartito di applicarmi un Santo Sacrificio ed incedermi dal Glorioso S. Cesidio la salute, del che gliene conservero sempre distintissime obbligazioni, come pure per la fettuccina benedetta con la Reliquia del medesimo Santo, non lasciando per queste ringraziarla anche infinitamente e pregarla al medesimo tempo darmi l’apertura di molti suoi comandi per poterle in qualche maniera dimostrare la gratitudine del mio animo fanto obbligato a V.S. per cosi segnalati favori… Napoli, 10 marzo 1745 Paris Mattei

PROVINCIA DELLE MARCHE (cfr. tomo I, pag. 46)

In congiuntura che l’anno scorso fui cosi a visitare il Glorioso S. Cesidio, V.S. mi fece il favore di passarmi alcuni lacci di seta al Braccio di detto Santo, quali nella mia Provincia della Marca si tengono con particolare venerazione; con che raffidato sulla stessa sua esperimentata compitezza, prendo anche in quest’anno l’ardire di inviarle la qui annessa scatola con dentro dei lacci pur di seta mi faccia la carità di passarli al Santo Braccio e poi riporre ogni pezzo nella sua stessa carta distinta e colla scatola rimandarli al Signore Don Giambattista Facchinei da Filetti il quale li rimetterà a me qui alli Castelli ove predico nell’imminente quaresima oppure al Signore Simone Rosa di qui mio Provveditore. Perdoni la confidenza e se ancor io vaglio mi comandi con piena liberta con che riverendola con umilissimo ossequio le fo umilissima riverenza. Castelli, 14 febbraio 1749 Fra Francesco da Morro Predicatore Cappuccino

BARLETTA (cfr. tomo I, pag. 68)

Noi sottoscritto D. Michele Amanduni decano e D. Nicola Dedonato cancelliere della Collegiata e Prioral Chiesa del Santo Sepolcro di questa Fedelissima Citta di Barletta attestiamo a chiunque la presente sara esibita, come essendosi da molti anni divulgata in questa predetta Città la Santità e miracoli del Glorioso Martire S. Cesidio della Provincia d’Abruzzo e stata introdotta da un particolare Devoto cittadino la sua Festività in ogni giorno primo di Settembre in maniera che fin dall’anno 1747 di continuo si e solennizzata detta Festa con decorosa pompa in detta nostra Chiesa del Santo Sepolcro, con concorso di popolo, Messe cantate e Panegirico in onore di detto Santo Glorioso. Al di cui effetto per li continui miracoli specialmente del male di gola che detto Santo Martire si e degnato e si degna di fare ai suoi Devoti, si e accresciuta la devozione del popolo mediante l’aiuto del Divino Signore.
Onde si e fatta la presente sottoscritta di nostra propria mano e corroborata col solito Suggello di questa nostra Collegiata Chiesa.
Barletta, li 26 giugno 1753 D. Michele Amanduni decano
D. Nicola Dedonato cancelliere

ORTUCCHIO PER MILANO (cfr. tomo I pag. 134)

Molto Rev.do Signore,
Da Sulmona ho l’incombensa di riportare la benedizione nel Santo Braccio del Glorioso S. Cesidio di alcuni laccetti di seta nera colla formazione dell’attestato da trasmettersi nello Stato di Milano in dove hanno introdotta la devozione ad esso S. Martire i PP. Riformati di S. Francesco. Supplico pertanto V.S. a compiacersi di tal favore rimettendole a tal effetto li stessi laccetti.
Ortucchio, 8 Agosto 1754 D. Gaetano De Benedictis

REGGIO DI LOMBARDIA (cfr. tomo I pag. 134)

Molto Rev.do Padre, Essendomi stato richiesto da vari nostri benefattori e devoti di S. Cesidio alcuni cordoncini che abbiano toccato le Reliquie di questo Santo la di cui fama sparsa si e anche in queste parti nostre mediante i prodigi grandi che tutto s’odonsi di questo si gran Santo.
Percio sono a supplicarla del favore e delle carità di far benedire il presente qui incluso cordoncino e poscia farlo toccare le Sante Reliquie di questo gran Taumaturgo e spedirmelo piu presto potrà incluso in una Stim.ma sua, che della carità ve ne sarò infinitamente tenuto, cosi pure se potesse mandarmi anche la Vita od un ristretto del suddetto Santo l’ascrij verei a doppio favore e piu fiorita carità; io poscia soddisfarei la S.V. con quel numero di Messe di cui mi scrivesse. Mi raccomando pertanto all’innata bontà della S.V…..
Reggio di Lombardia, 9 settembre 1755
Fra Clemente da Sabbioneta predicatore Cappuccino

ROMA (cfr. tomo I pag. 150)

Molto rev.do Signore,
Ringrazio infinitamente la bonta di V.S. nel favorirmi la fittuccina del Glorioso San Cesidio che ho puntualmente rivevu- ta e del buon cuore che ella sempre piu mi dimostra nel farmi raccomandare e raccomandarmi nelle orazioni ed al vostro glo- rioso Santo per cui gli professo le piu vive obbligazioni. Spe- riamo che il glorioso Santo voglia con le sue intercessioni secondarie quanto si spera per gloria del medesimo e con piena stima resto baciandole le mani.
Roma, 9 aprile 1755 Giuseppe Maria Brizi

MACERATA (cfr. tomo I, pag. 55)

Molto Rev.do Signore,
Il Renditor di questa mia che e un religioso di mia Provincia, trasmetto a V.S. una buona porzione di laccetti di seta accio mi voglia fare il favore di toccarli nel Santo Braccio di San Cesidio. Pel medesimo gli mando una candela arsa avanti la Beata Vergine Lauretana che conservera in mia memoria. Se la S.V. si ricorda di me, gli dico che io sono quello che nel 1754 dopo 1’ottava di Pasqua fui costi e celebrai la Santa Messa nell’altare del Santo e dopo la S.V. mi condusse in sua casa a fare il pranzo. Se mi conosce abile a servirla in altro, mi onori dei suoi comandi…
Macerata, 18 marzo 1756 Fra Gino da Monte Santo

PALOMBARA (cfr. tomo I, pag. 172)

Molto Rev. do Signore,
Compatira dell’incommodo che le do, mentre mando questi due religiosi a pregar V.S. se mi volesse far la carita di far toccare il Braccio di San Cesidio Martire e di far passare le fettuccie e cordoncini al suddetto Braccio mentre in queste parti guarisce mal di gola, infiammazioni, scaranzie e dolor di testa e per non piu tediarlo con piena stima le bacio le sacre mani.
Palombara, Ritiro di S. Francesco, 15 dicembre 1756
Fra Ippolito Benedetto da Milano

BOLOGNA (cfr. tomo I, pag. 195)

Molto Rev.do Signore,
Si e tanto aumentata in Bologna e in tutti quei contorni la devozione verso il Glorioso San Cesidio per i gran prodigi ivi operati per mezzo di alcuni laccetti distribuiti a chi offesi nella gola ed in un subito sanati, che non posso resistere alle istanze che giornalmente mi fanno di avere detti laccetti, che pero per soddisfare al loro desiderio e devozione, per maggior gloria del Santo, prego la bonta di V.S. di far passare o toccare, come meglio le riuscira, il presente involto di laccetti alla Reliquia di detto Santo per poterli mandare ai devoti con favorirmi in una cartuccia una attestazione di essere toccati a detta Reliquia accio siano ricevuti con fede…
Ocre, S. Angelo, 12 luglio 1762 Fra Carlo Prancesco di Castelluccio

FOGGIA (cfr. tomo I, pag. 211)

ATTESTATO
In occasione che io Fra Geremia da Foggia, cappuccino della Provincia di San Angelo, con il compagno Fra Vincenzo da Foggia, cappuccino della medesima Provincia, andando nel Santuario di Assisi, siamo venuti alla venerazione del Santuario di questo medesimo luogo, specialiter al bacio del glorioso San Cesidio Martire il di cui nome dalle nostre parti risuona nella devozione nella guarigione nei mali di gola che il Signore Dio per sua intercessione in essi luoghi dispensa; tanto vero che 1’anno circa 1763 nel mese di settembre, trovandosi nella fiera di Salerno Feliceantonio d’Altamura della terra di Corato, cognato mio, gli venne male di angina che non poteva inghiottire ne proferire parola; ricordandosi d’avergli io dato in Foggia un poco di laccetto toccato al Santo Braccio di esso S. Cesidio mandatomi dai Padri Nostri della Provincia d’Abruzzo citra, ove siste tal Santa Reliquia, con segni diede ad intendere che se li pigliasse nel giamberchino, quale applicatoli nella gola immediatamente resto libero, parlando e inghiottendo senza niuna difficolta…
Trasacco, 6 luglio 1765. Fra Geremia da Poggia Fra Vincenzo da Foggia

L’AQUILA (cfr. tomo II, pag62)

Rev.mo Abate,
mi ave comandato il Signor D. Francesco Soria Regio Uditore del Tribunale dell’Aquila a dover far benedire in San Cesidio le presenti due canne di fettuccia e canne quattro di lacci. Prego V. S. toccare detta fettuccia e laccio alla Santa Reliquia e bollare detta roba e fare fede roborata col sigillo secondo la qui acclusa nota. Caro Signore Abate, compatira l’incommodo e se vaglio mi comandi e certo delle sue grazie mi sottoscrivo….
Albe, 5 del 78 Marco Alessandro Anzini

FORME PER NAPOLI (cfr. tomo III, pag. 182)

Rev.mo Signore Abate e Amico,
Pregovi ad ornare fisicamente l’involto accluso di fettuccina del prodigioso Braccio del nostro S. Cesidio ed indi apponervi due sigilli uno per capo, ben impressi, e se potessivo con ostia rossa dovendo rimetterla a Persona qualificatissima, in Napoli. Non dimenticatevi dei due sigilli ed uno per capo di detta intiera fettuccina che poi deve dividersi per meta. Mi rallegro molto del nostro Don Sante che saluto con tutti di casa e abbracciandovi al cuore, eccomi pronto ai vostri comandi.
Forme, 28 ottobre 1771 Giustino De Andreis

SCURCOLA PER RIETI (cfr. tomo III, pag. 227)

Molto Rev.do Signore,
gli rimetto due pezze di fittuccie accio V.S. mi favorira benedirle al Braccio di S. Cesidio con mettervi il Sigillo a tutti quattro li capi e rimettermele unitamente con un libro della Via di S. Cesidio quale deve mandare in Foligno 1’uno e 1’altro; gli raccomando di rimandarlo subito che devo rimetterli per Rieti; questo e quanto devo pregarlo e salutandolo di cuore mi confermo. Scurcola, 19 settembre 1772 Ubaldo Granieri

L’AQUILA PER NAPOLI (cfr. tomo III, pag.198)

Molto Rev.do Signore,
dalla acclusa Lettera del Signor Don Francesco Canonico Giordani Segretario del Signor Sabbatini Vescovo dell’Aquila rilevera il desiderio che tiene il Signor Filippo Sabbatini fratello del detto Vescovo di avere venti canne di laccetti passati nel Braccio del Glorioso nostro S. Cesidio; e perche per avere cio ad altri non posso ricorrere che alla sua bonta, percio prego vivamente V.S. procurare tali Laccetti passati nel glorioso Braccio, indi sigillarli col Sigillo di codesta insigne Chiesa e poi con lettera rimetterli a detto Signor Canonico Giordani nell’Aquila che deve poi mandarli in Napoli a detto Signor Don Filippo. Qualunque spesa che accadera per la compra di essi, saro io che rimborsero V.S. nella mia venuta costa per la meta di Quaresima giacche ora parto per Carsoli nuovo mio Governo. Son certo che saro favorito della sua bonta e quantevolte non avesse occasioni per 1’Aquila, potra mandar la lettera qui da esso Signor Zio…
Avezzano, 19 settembre 1772 Roccantonio Rossi

 

(Testi tratti dal libro “Il Braccio di San Cesidio”)
(Testi a cura di Don Evaristo Evangelini)

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